Cosa hanno in comune il software di ingegneria e Industria 4.0?

Molto, perché Industria 4.0 è sinonimo di digitalizzazione. Nell’ingegneria impiantistica ciò significa mettere a disposizione una rappresentazione virtuale dell’impianto, il suo “digital twin”. Per fare questo, però, devono essere soddisfatti diversi prerequisiti:

per prima cosa un modello di impianto ha bisogno di una struttura. Una soluzione è offerta dallo standard IEC 81346, le cui tre strutture gerarchiche per funzione, prodotto e ubicazione sono collegate in modo intelligente a livello di oggetto.

Inoltre, un modello di impianto deve anche essere sufficientemente dettagliato, in modo tale che successivamente, durante la manutenzione, ad esempio, sia possibile tracciare il percorso del segnale di una misura. Per fare questo non è necessario solo il sensore, ma anche informazioni come collegamenti (pin), cavi, morsetti o canale della scheda del sistema di controllo.

Inoltre, la disponibilità a livello centrale è fondamentale. Tutte queste informazioni devono essere contenute in un unico modello e non in tanti modelli parziali, potenzialmente incoerenti.

Molti strumenti per la progettazione sono molto lontani dal soddisfacimento di questi requisiti. Nella maggior parte dei casi si tratta di “suite di ingegneria” non più attuali formate da un insieme di strumenti speciali. La loro interazione è gestita da interfacce che, tuttavia, non creano un modello centrale. Dal momento che, per sua natura, una suite contiene molte fonti di dati, non potrà mai essere la “Single Source of Truth” richiesta da Industria 4.0.

Al contrario, la piattaforma Engineering Base di Aucotec, grazie alla propria architettura server a più livelli, offre già questa fonte di dati centrale e interdisciplinare per la rappresentazione di un impianto digitale gemello completo.